Apes urbanae. Eruditi, mecenati e artisti nella Roma del Seicento

24,00 

di Ingo Herklotz

Anno Edizione: 2017
Collana/Rivista: Opere varie
Casa Editrice: ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI ROMANI – LuoghInteriori
Genere: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Descrizione: in 8°, bross. edit. con bandelle, 350 pp., 54 tavv. a colori
ISBN 978 88 6864 088 0

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Le Apes urbanae sono tutti coloro che hanno contribuito alla formazione di quell’articolato fenomeno della cultura europea noto come la “Roma barocca”, ovvero i mecenati – per lo più di ambito ecclesiastico –, gli eruditi di origine italiana e straniera e gli artisti che rispecchiano la medesima provenienza internazionale. Questa cultura romana del Seicento, sempre raffinata e in apparenza omogenea per chi oggi la guarda in retrospettiva, lascia in realtà intravedere in controluce, se analizzata al microscopio, numerose tensioni e molteplici fratture: tensioni tra umanisti e apologeti religiosi, tra cattolici romani, greci ortodossi e gallicani, tra italiani e stranieri, tra artisti spiritosi e un pubblico poco preparato o semplicemente tra carrieristi di ogni genere in concorrenza tra di loro. Trattando di alcuni dei personaggi più famosi dell’epoca, tra i quali Francesco Barberini, Cassiano dal Pozzo, Niccolò Alemanni, Leone Allacci, Jean Morin, Antonio Bosio, Gian Lorenzo Bernini, Nicolas Poussin, Jean Mabillon e Francesco Bianchini, sono proprio tali contrasti che il libro Apes urbanae. Eruditi, mecenati e artisti nella Roma del Seicento vuole tratteggiare e far emergere.

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