Certamen Capitolinum

Bando Italiano
Bando latino

Esito del LXXV Certamen Capitolinum

Relazione della Commissione giudicatrice

 

Sabato 13 aprile 2024 alle ore 10,30 si sono iniziati i lavori relativi al “Certamen Capitolinum” LXXV bandito dall’Istituto Nazionale di Studi Romani sotto gli auspici di Roma Capitale e del Ministero della Cultura. La gara era aperta quest’anno a quanti (docenti, cultori di latino e studenti) volessero cimentarsi con un elaborato in prosa o con una composizione poetica in latino.

La Commissione giudicatrice era così composta: Prof. Antonio Marchetta, rappresentante dell’Istituto Nazionale di Studi Romani (presidente), Dott.ssa Susanna Occorsio, rappresentante del Ministero della Cultura (componente), Prof. Giorgio Piras, rappresentante di Roma Capitale (segretario).

Erano pervenute all’Ufficio Latino dell’Istituto 8 composizioni per la sezione “docenti e cultori di latino” (di fatto 7 composizioni, giacché la 5 costituiva solo una versione corretta della 1). Per la sezione “studenti” era pervenuta una sola composizione.

Tutte le composizioni sono state separatamente esaminate dai Commissari, i quali hanno effettuato un esame collegiale dei singoli lavori. Da questo esame collegiale è risultato poi che in special modo si distinguevano fra tutti (dopo il titolo, in parentesi, il motto di riconoscimento):

  1. 2 Eventus (Gaudia cum aerumnis miscentur); N. 3 De ursis (Roma quanta fuit, ipsa ruina docet); N. 7 Agrestis quies (Celsius perge); N. 8 Dialogus defunctorum poetarum (Multa virum meritis sustentat fama tropaeis).

Dopo un rinnovato esame, nel quale si è discusso ampiamente ogni pregio e caratteristica delle composizioni suddette, la Commissione all’unanimità ha concluso che tutte e quattro le composizioni erano meritevoli di premio.

Fra tutte emergeva quella dal titolo: Agrestis quies, alla quale si decideva di assegnare il “Praemium Urbis”.

La Commissione decideva quindi di assegnare il secondo premio alla composizione intitolata Eventus.

La Commissione ha assegnato l’onorevole menzione alle composizioni intitolate De ursis e Dialogus defunctorum poetarum.

Il Presidente procedeva infine all’apertura delle buste sulle quali si leggevano gli stessi motti che contraddistinguevano le composizioni. Si proclamava pertanto vincitore del “Praemium Urbis” Orazio Antonio Bologna, con Agrestis quies; il suo elaborato, in distici elegiaci, consiste in un’articolata contemplazione, ammirata e nostalgica, della vita agreste, a contatto con la natura, immersa nella pace, una vita fatta di cose semplici ma anche confortata da gioie schiette ed autentiche, ispirata a puri affetti familiari e guidata da una profonda pietas religiosa. Il carme ci conduce attraverso una ricchissima panoramica, continuamente punteggiata di richiami ai poeti classici, fra i quali spicca Tibullo. Il distico elegiaco procede con particolare leggiadria e raffinatezza.

Il secondo premio era assegnato a Mauro Pisini con Eventus, il quale ha presentato una raccolta di cinque componimenti in esametri incentrati su altrettanti quadretti di vita quotidiana: 1) un papavero alla Stazione Tiburtina di Roma; 2) preparazione e degustazione del caffè; 3) notti primaverili in tempo di pandemia; 4) rientro dalle vacanze; 5) passeggiata in bicicletta. Tutti, sia pure con risultati diversi, si caratterizzano per un’analisi penetrante, sensibile, fine, nella quale bene si armonizzano pensosità ed arguzia, naturalismo e psicologismo. La lingua, sempre improntata ad un decoro classico, segue agilmente le movenze dell’esposizione. Sciolto ed elegante il ritmo esametrico.

Una delle due onorevoli menzioni veniva assegnata a Fulvio Beschi con De ursis; il suo carme in distici elegiaci s’incentra sulla breve storia di due orsacchiotti, dapprima in stretta dipendenza da mamma orsa e poi, al momento opportuno, lasciati ad affrontare da soli l’ardua ed insidiosa vita della foresta. L’ethos dei protagonisti è osservato ed interpretato con acume e delicatezza. L’ambientazione naturalistica è ricostruita con dovizia di particolari e freschezza di notazioni, spesso impreziosita da reminiscenze classiche. La lingua e la ritmica si fanno apprezzare per le loro movenze eleganti, ad un tempo agili e personali.

L’altra onorevole menzione veniva assegnata a Manoel Maronese con Dialogus defunctorum poetarum; Il topos dell’immaginario dialogo fra personaggi dell’antichità è svolto non solo, ovviamente, sulla base di un’intima conoscenza dei poeti qui protagonisti, ma anche con arguzia e brillante ironia. Divertente l’idea di coinvolgere in questo acceso certamen poeticum anche i giudici del Certamen Capitolinum. Alla dinamica dialettica che percorre tutto il componimento l’autore offre le risorse di uno stile brillante ed incisivo. L’esametro procede con sicurezza e con movenze da sermo oraziano, ben appropriate agli umori del contenuto.

 

Nella sezione “studenti” la Commissione non ha assegnato alcun premio.

 

Tutte le decisioni sono state prese all’unanimità.

Alle ore 12,45 la Commissione ha dichiarato chiusi i lavori.