Roma, città di libertà

8,00 

di Marina Formica

Anno Edizione: 2019
Collana/Rivista: fuori collana
Casa Editrice: ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI ROMANI
Genere: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Descrizione: in 4°, bross. edit., 47 pp.
ISBN 978-887-311-516-8

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Al rinnovamento storiografico che, sul finire del Novecento, ha profondamente segnato le interpretazioni della Roma moderna non sempre è seguita una pari rivalutazione della storia dell’Urbe sette-ottocentesca, spesso schiacciata da stereotipi lenti a morire.
Città “morta”, metropoli “paesana”, essa avrebbe di fatti vissuto una parabola discendente tra il XVIII e il XIX secolo, età asfittica e neppure minimamente paragonabile ai fasti della capitale rinascimentale e barocca. Impermeabile al nuovo, Roma sarebbe stata allora terreno esclusivo di un reazionarismo bieco che avrebbe di fatto soffocato la sua vivace natura cosmopolita, plurale. Prendendo atto di ciò, questo volumetto – trasposizione della prolusione inaugurale del XCIII Anno Accademico dei corsi superiori di Studi romani -, con scrittura agile e accattivante si propone di indurre il lettore, specialista e non, a riflettere su pregiudizi e immagini inveterati e a ripensare le ragioni profonde per cui si rese possibile che l’Urbe, nell’arco di un cinquantennio appena (1798-1799; 1849), tentasse di riscattarsi da un’identità esclusivamente religiosa, proponendosi piuttosto come realtà moderna, aperta e democratica, spirituale e laica insieme. Insomma, come “città di libertà”.