Se la storiografia sulla capitale dello Stato della Chiesa degli ultimi decenni ha conosciuto un profondo rinnovamento, anche la condizione femminile, è stata al centro di analisi innovative. Pertanto, facendo dialogare gli studi di genere con riflessioni più ampie sulla realtà di Roma, il volume intende proporre una riflessione sulla fisionomia e sui ruoli delle donne, romane e non, attive sul territorio dell’Urbe. Madri, sorelle e talora anche figlie di papi, preti e porporati; mogli e zitelle; cortigiane e prostitute; monache e serve, suore e sante, streghe e benefattrici, artiste e poetesse, artigiane e operaie popolarono infatti una realtà multiforme e cosmopolita che colpiva i viaggiatori, oltre che per le sue vestigia e bellezze, appunto per le sue componenti demografiche e per le specificità dei ruoli sessuali. Ne emerge un panorama composito, che smontando la communisopinio su Roma quale realtà statica, asfittica, dominata essenzialmente dal potere ecclesiastico, ci presenta una città animata da attori sociali differenziati e da norme e consuetudini spesso in conflitto.
